Firenze, congresso Lega tra Musk e sicurezza: Salvini guida il partito fino al 2029

Firenze, congresso Lega tra Musk e sicurezza: Salvini guida il partito fino al 2029

Matteo Salvini si presenta al primo congresso nazionale della Lega da segretario incontrastato, avvolto in un clima di celebrazione e rilancio politico. L’evento, ospitato alla Fortezza da Basso di Firenze, ha sancito la sua riconferma alla guida del partito fino al 2029, con l’approvazione del nuovo statuto. Tra standing ovation, richieste di ritorno al Viminale e ospiti d’eccezione come Elon Musk, la kermesse si è trasformata in una vetrina di ambizioni future, strategie di governo e dichiarazioni forti.

“La Lega è il collante del governo”

Nel suo intervento, Salvini ha voluto lanciare un messaggio chiaro agli alleati e agli avversari politici: “La Lega e il governo sono una cosa sola. Si mettano l’anima in pace Conte, Schlein e compagnia”. Non si parla di fedeltà cieca, ma di una lealtà strategica, che rivendica spazi e ruoli chiave: a partire dal Ministero dell’Interno, fino alla guida delle Regioni del Nord.

Un passaggio centrale è dedicato proprio alla funzione della Lega all’interno dell’esecutivo: “Siamo la garanzia di stabilità, il vero collante del governo”. Con un riferimento non troppo velato agli equilibri nel centrodestra, Salvini riafferma il primato leghista nei territori del Nord e la legittimità delle proprie richieste nell’attuale assetto di governo.

Il collegamento con Musk: zero dazi, allarmi terrorismo e attacchi alla UE

A dare una dimensione internazionale al congresso è il collegamento a sorpresa con Elon Musk, direttamente da Washington. L’imprenditore, presentato e “intervistato” da Salvini, ha toccato temi cruciali come i dazi commerciali, la guerra in Ucraina e la sicurezza in Europa.

Musk ha lanciato un duro allarme sul terrorismo: “Vediamo un aumento enorme nel numero di attacchi in Italia e in Europa, i media cercano di sminuire ma in Europa vedremo attacchi di massa, massacri di massa. I vostri amici, le vostre famiglie, saranno tutti a rischio”. Un messaggio che ha infiammato la platea e fatto da sponda ad alcune dichiarazioni di dirigenti leghisti, come Andrea Crippa, che ha dichiarato: “I clandestini e gli zingari non devono stare in Italia. Nessuna moschea dovrebbe essere più costruita”.

Il magnate di Tesla ha avuto modo di esprimersi anche in merito al conflitto ucraino, oramai in atto da diversi anni, dichiarando la sua contrarietà ai combattimenti che sembrano non giungere a una fine: “Non ho rispetto per chi incoraggia la guerra, per chi vuole che continui per sempre. Se si parla con quelli della sinistra, ci dicono ‘non possiamo cedere alla Russia’. Ok, ma non avete nessun piano per il futuro. Quindi mandiamo a morire queste persone tutti i giorni senza nessun piano per sempre, senza alcun piano. Questo è crudele, inumano e non ha senso

Sul fronte commerciale, Musk ha offerto uno spiraglio di ottimismo: “Spero che gli Stati Uniti e l’Europa riescano a realizzare, a creare una partnership molto stretta, spero che ci sposteremo a una situazione di zero dazi in futuro, con una zona di libero scambio tra l’Europa e il Nord America. Questa è la mia speranza per il futuro”. Un messaggio che Salvini ha rilanciato per criticare Bruxelles e le politiche “suicide” dell’Unione Europea, chiedendo di “azzerare il green deal, la sbornia elettrica e il patto di stabilità”.

Ritorno al Viminale: la standing ovation dei big del partito

A invocare esplicitamente il ritorno di Salvini al Ministero dell’Interno è Riccardo Molinari, capogruppo alla Camera: “Credo che il Congresso debba chiedere a Matteo di fare il sacrificio di tornare al Viminale”. Un appello subito rilanciato dai senatori Massimiliano Romeo, Alberto Stefani e Claudio Durigon, accogliendo il consenso della platea con una lunga standing ovation.

Il tema della sicurezza torna centrale, simbolo dell’identità storica della Lega e cavallo di battaglia di Salvini, che — pur non sbilanciandosi — accoglie il tributo senza smentite.

Il nuovo statuto: svolta nazionale e aperture al Sud

Il congresso è anche occasione per ufficializzare le modifiche statutarie che consolidano la leadership salviniana: il mandato del segretario passa a quattro anni, viene introdotta la figura del quarto vice e decade il requisito dell’anzianità di militanza per entrare nel Consiglio federale, aprendo così maggiormente alle nuove leve del Sud Italia.

Tra leadership interna e ruolo internazionale

Il congresso di Firenze certifica la leadership salviniana in un partito ristrutturato e compatto, che guarda al futuro tra richieste di ruoli centrali e ambizioni geopolitiche. La presenza di Musk rafforza il tentativo del leader leghista di posizionarsi anche come interlocutore internazionale. Il messaggio finale emerso dal partito è chiaro: il ministro Salvini non è solo segretario della Lega, ma punta anche ad essere ago della bilancia del governo.

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