Tragedia in Colombia: ricercatore italiano ucciso e smembrato a Santa Marta. Indagini in corso

Tragedia in Colombia: ricercatore italiano ucciso e smembrato a Santa Marta. Indagini in corso

Un sogno interrotto tragicamente. Alessandro Coatti, 42 anni, biologo molecolare originario di Portomaggiore (Ferrara) e residente da anni a Londra, è stato ucciso e smembrato durante una vacanza in Colombia. Il suo corpo è stato ritrovato in più punti della città di Santa Marta, una delle principali mete turistiche del Paese sudamericano.

Secondo quanto confermato dall’ambasciata italiana a Bogotá e dalla Farnesina, la scoperta è avvenuta domenica 6 aprile, quando alcuni bambini hanno trovato una valigia nei pressi dello stadio della città contenente la testa e le braccia dell’uomo. Altri resti, appartenenti sempre al corpo del ricercatore, sono stati rinvenuti in una zona limitrofa. Il torso, però, non è stato ancora ritrovato.

L’identificazione e l’allarme

L’identificazione del corpo è stata possibile grazie a un braccialetto dell’ostello dove Coatti alloggiava, ancora legato al polso di una delle mani. Secondo il personale della struttura, Coatti aveva mostrato particolare interesse per i sentieri che conducono a Minca, località naturalistica nelle montagne vicino Santa Marta. Il 4 aprile è uscito nel pomeriggio per esplorare la zona, ma non ha mai fatto ritorno.

All’indomani della sua scomparsa, amici e familiari hanno lanciato l’allarme non ricevendo più sue notizie. Le autorità locali hanno avviato le ricerche, culminate con il ritrovamento del corpo smembrato.

Chi era Alessandro Coatti

Coatti era un ricercatore di alto profilo. Dopo la maturità al liceo scientifico di Argenta, aveva frequentato la Scuola Normale Superiore di Pisa dove si era laureato in Neurobiologia Molecolare con il massimo dei voti. Aveva poi conseguito un master all’University College di Londra (UCL) ed era entrato a far parte della Royal Society of Biology, una delle istituzioni scientifiche più prestigiose del Regno Unito.

Dal 2017 viveva a Londra, dove aveva lavorato per otto anni come Science Policy Officer, fino ad assumere il ruolo di Senior Science Policy Officer. I colleghi lo ricordano come uno scienziato brillante, appassionato, generoso e molto amato.

Nel 2024 aveva deciso di prendersi una pausa dalla carriera per intraprendere un viaggio in Sud America. Dopo aver visitato Ecuador, Perù e Bolivia, era arrivato in Colombia con l’intenzione, secondo i familiari, di valutare un possibile trasferimento.

Le parole dello zio e il dolore della famiglia

Il dolore della famiglia è immenso. Lo zio paterno, Giovanni Coatti, ha raccontato ai giornalisti: “Quando mio fratello mi ha chiamato, ero a lavoro. Ho capito subito che era successo qualcosa di grave, me lo diceva il sangue. Alessandro voleva trasferirsi in Sud America, era lì per vedere dove potesse vivere. Doveva rientrare la settimana prossima”.

Anche la Scuola Normale Superiore di Pisa ha espresso cordoglio: “La Scuola Normale con sconcerto della morte dell’ex allievo di biologia Alessandro Coatti. Studente del corso ordinario dal 2005 al 2010, aveva svolto la sua attività di ricerca presso il Laboratorio Bio@SNS, sotto la guida del professor Tommaso Pizzorusso, per poi proseguire il percorso accademico in Inghilterra con il master a UCL (University College London). I docenti della Normale lo ricordano come un bravissimo ragazzo, una persona buona, che aveva lasciato il segno per la sua competenza e per la grande umanità che trasmetteva”.

Indagini in corso e ricompensa per informazioni

La Procura di Roma ha aperto un fascicolo per omicidio, coordinato dal procuratore capo Francesco Lo Voi. Le autorità italiane stanno collaborando con la polizia colombiana, che ha attivato un’unità investigativa speciale in collaborazione con la Gaula (Unità antiterrorismo nazionale).

Il sindaco di Santa Marta ha annunciato una ricompensa fino a 50 milioni di pesos colombiani (circa 12.000 euro) a chi fornirà informazioni utili all’identificazione dei responsabili del crimine. Il movente dell’omicidio non è ancora chiaro: Coatti non aveva precedenti penali né legami con ambienti criminali. “Era un visitatore, uno scienziato senza ombre”, ha dichiarato il colonnello Jaime Ríos Puerto, comandante della polizia metropolitana di Santa Marta.

Un caso che scuote la comunità scientifica

La morte di Alessandro Coatti ha lasciato sgomenti amici, colleghi e tutta la comunità accademica internazionale. “Era divertente, affettuoso, intelligente. Un professionista stimato e una persona amata da tutti”, si legge nella nota ufficiale diffusa dalla Royal Society of Biology.

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