Barcellona, arrestato il cittadino cinese evaso dalla Questura di Prato

Barcellona, arrestato il cittadino cinese evaso dalla Questura di Prato

Nella tarda serata di ieri, è stato arrestato a Barcellona un trentottenne cittadino cinese, punto di riferimento della criminalità sinica pratese e milanese nello smercio di stupefacenti, ricercato in esecuzione di due mandati di arresto europeo emessi dall’Autorità Giudiziaria di Prato, evaso l’11 luglio scorso in maniera rocambolesca dalla Questura di Prato, ove si trovava in stato d’arresto.

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Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Prato, condotte dalla Squadra Mobile di Prato e dal Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, con il supporto della Polizia Nazionale Spagnola, hanno permesso di localizzarlo e arrestarlo in via Carrer de Sant Antoni, nel quartiere residenziale Sants di Barcellona.

La fuga attraverso l’Europa

Dopo l’evasione, l’uomo ha attraversato più Paesi: Belgio, Spagna, Francia (Perpignano e Le Boulou) per poi tornare a Barcellona, dove si è conclusa la sua latitanza di due mesi. La fuga è stata possibile grazie a una rete di contatti e coperture nella comunità cinese in Europa.

Le investigazioni hanno coinvolto la cooperazione internazionale con autorità belghe e spagnole, attraverso i canali di Eurojust e del Servizio di cooperazione internazionale di Polizia.

Il profilo criminale

In Italia da circa 10 anni, il cittadino cinese è considerato un epigono della criminalità economica cinese in Europa, dedito a:

  • smercio di droghe sintetiche (fornitore dei KTV di Prato, locali frequentati da connazionali con consumo di droga e prostituzione),

  • contraffazione e ricettazione,

  • detenzione di armi.

Nel febbraio 2024 era stato trovato in possesso di metanfetamina, una pistola calibro 45, coltelli, machete, fiamma ossidrica e strumenti da scasso, oltre a contatti criminali per lo spaccio e la contraffazione.

Il 10 luglio 2025, era stato arrestato insieme alla moglie in un appartamento di Prato, con mezzo chilo di droghe sintetiche, cocaina, 4.000 euro in contanti e un passaporto falso di Taiwan. Nonostante fosse ammanettato, era riuscito a liberarsi e fuggire dalla Questura di Prato, approfittando anche delle carenze di organico.

La rete dei fiancheggiatori

La fuga è stata resa possibile da una fitta rete di fiancheggiatori che gli hanno fornito alloggi e denaro. Le indagini hanno ricostruito i suoi spostamenti tra Anversa, Bruxelles, Perpignano e Barcellona.

Fondamentale è stata l’intercettazione del telefono in suo possesso, che ha permesso di seguirne i movimenti. Il 12 agosto 2025 era stato riconosciuto al gate dell’aeroporto di Bruxelles, mentre viaggiava con documenti falsi verso la Spagna.

Grazie all’analisi dei tabulati telefonici e delle celle agganciate, gli investigatori hanno individuato la zona di Barcellona dove è stato localizzato e infine arrestato dopo appositi pedinamenti.

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